La genesi del Voletarium

Quando i creativi visionari di Mack Solutions, il dipartimento responsabile del design dell’Europa-Park, si lanciano in un progetto, iniziano dallo studio e la ricerca di tantissime referenze architettoniche, foto, filmati e, ovviamente, non può mancare la visita delle location autentiche.

Il design dell’attrazione doveva ricordare i grandi edifici storici delle città europee, avere un aspetto monumentale affinché l’insieme della struttura avesse un impatto visivo molto forte. I municipi di Manchester e di Brema, ma anche il Rijksmuseum di Amsterdam sono stati importanti fonti d’ispirazione. 
La fase di ricerca ha come obiettivo la raccolta del maggior numero possibile di impressioni per creare nuove idee. Ciò consente anche di costruire una banca dati con delle referenze che in seguito si rivelano utili per comunicare meglio le idee.

Una volta conclusa la ricerca, i membri del nostro team iniziano a sognare i loro edifici. In questa fase non ci sono limiti. L'obiettivo è mettere sulla carta il maggior numero possibile di idee per scegliere poi le migliori e plasmarle dando vita a un design chiaro e focalizzato, che tutti possano condividere.

Si fondono e mescolano diversi stili esistenti per creare uno stile architettonico nuovo che, allo stesso tempo, evidenzi degli elementi identificabili.

Oltre a realizzare edifici meravigliosi e unici, il team di MACK Solutions visualizza anche l’atmosfera che emanerà dagli spazi creati. Ciò rende i disegni più vivi e mostra in che modo i visitatori possono vivere quello spazio. È il cosiddetto “mood rendering”, o semplicemente “moods”.

Le prime illustrazioni rappresentavano l’edificio principale come un municipio, ma poi questa idea fu scartata in favore di un Istituto. Si elaborano schizzi dettagliati per dare un’idea migliore dell’ambientazione del luogo e si risponde a domande specifiche quali “Dove posso acquistare i biglietti?”, o a quelle più generiche, per esempio “Questa idea si integra in modo corretto?”. Non importa se si tratta di idee provocatorie o stravaganti: in questa fase, tutto è ancora permesso. A questo livello, le prime piantine sono importantissime per creare una visione d’insieme del progetto costruttivo e permettere di identificare tutte le aree differenti.

Una volta approvato il design, i progettisti di MACK Solutions preparano gli elaborati esecutivi con le misure esatte che serviranno da modello per la costruzione.

La struttura del “Flying theater” oltre ad essere superba è anche tra le più grandi adibite agli spettacoli nell’Europa-Park. Alta 15 metri e lunga 62 metri, ospita comodamente le due immense sale cinematografiche a forma di cupola.

Ora entrano in gioco gli ingegneri che calcolano le dimensioni, la durabilità dei materiali, la quantità di calcestruzzo necessario, i tempi di costruzione e il costo del progetto.

Quando tutte le fasi preliminari sono state espletate, si realizzano i progetti definitivi e si può dare finalmente il via ai lavori.

Gli edifici sono messi a punto da ogni punto di vista e nel farlo vanno applicati i codici edilizio e di sicurezza.

L’edificio deve essere assolutamente favoloso, ma non basta: deve anche soddisfare numerose condizioni. È infatti necessario considerare e integrare le uscite di sicurezza, le toilette, gli impianti di condizionamento e il riscaldamento, l’illuminazione, i requisiti antincendio, di sicurezza e l’acustica.

Questa famosa citazione si applica alla realizzazione dei film “fly over” oltre che agli immobili.
Prima di scegliere le 14 destinazioni dove filmare, sono state prese in considerazione una moltitudine di attrazioni in tutta Europa. La selezione finale è stata fatta in base alla raggiungibilità, la sicurezza e la varietà.

Previs significa pre-visualizzazione. Si tratta di un processo utilizzato per realizzare digitalmente una demo del film che consente di capire cosa funziona e cosa va modificato. Tutto il film “Flying over Europe” è stato realizzato prima digitalmente e successivamente testato fino all’approvazione di ogni singola immagine.

Girare un film “fly-over” è estremamente impegnativo dal punto di vista tecnico. Infatti, è necessario montare numerose cineprese affiancate per creare un’immagine abbastanza grande da essere proiettata su una semisfera.

Durante le riprese si è preferito usare i droni quando la telecamera doveva volare vicino agli oggetti o a poca distanza dal suolo.